
Da questo lavoro è nato il corso VarianzaZERO, un videocorso sugli mtt dove trasferisco un metodo completo per affrontare ogni singola mano e ogni singolo torneo in modo da generare la minor varianza possibile, aumentando la costanza dei risultati che puoi ottenere nel piazzarti nella parte alta della classifica.
E visti i feedback che ricevo costantemente dai miei studenti (li puoi leggere qui: http://coachingmtt.com/testimonianze/) sembra proprio che stia facendo un buon lavoro.
Però nel corso c’è un pezzo che manca, e forse è il più importante di tutti: il mindset.
Il mindset è forse l’elemento che più di tutti può generare varianza nel tuo gioco e che più di tutti può impedirti di avere risultati costanti.
E non c’è tecnica, tattica o strategia che tenga se non hai un mindset adeguato.
Il mindset può letteralmente portare dalle stelle alle stalle (o viceversa) i tuoi risultati pokeristici.
Le persone che vincono più soldi a questo gioco non sono le più brave, ma le più skillate mentalmente. Perché è da li che deriva tutto.
Giusto per darti un’idea degli effetti devastanti che può avere il mindset sull’aumento di varianza: pensa a cosa succede quando vai in tilt.
Ho preparato una Videolezione Avanzata su COME GESTIRE OGNI FASE DI UN TORNEO!
Clicca qui per scaricarla subito GRATIS.
Cosa succede quando perdi il controllo mentale durante una sessione di poker?
Il tilt è letteralmente devastante per i tuoi risultati.
Fai tanta fatica per costruire uno stack importante, e magari stai a giocare 3-4 ore con estrema attenzione.
Poi in una mano tilti e in cinque minuti sei fuori dal torneo.
Immagino che inizi a capire cosa voglio dire.
Se conosci la tecnica di gioco perfettamente, ma non hai padronanza dell’aspetto mentale del gioco ==> AVRAI GROSSI PROBLEMI AD OTTENERE OTTIMI RISULTATI.
La tecnica da sola non basta.
Io posso insegnarti come individuare decine di opportunità profittevoli, come impostare ogni mano al meglio per massimizzare la probabilità di vincerla, come evitare gli errori e moltissime altre cose. Ed è quello che faccio nel corso VarianzaZERO. Ma se non hai la testa per esprimere una performance pokeristica di livello, la tecnica serve a poco.
E il tilt è solo uno degli effetti correlati al mindset.
Ce ne sono molti altri:
– la disciplina
– la capacità di essere lucido nelle scelte
– saper gestire le proprie emozioni
– ecc…
E ognuno di questi può generare più varianza di quanta io possa ridurne col mio corso.
Pensa a quei momenti dove non riesci a ragionare lucidamente, dove non capisci cosa sta succedendo e però devi deciderti ad agire perchè il time bank scorre.
O a quelle volte che invece di valutare i numeri della mano, i range dei tuoi avversari, e le informazioni a tua disposizione, ti lasci vincere dalla paura o dall’incoscienza e fai scelte totalmente campate in aria (o meglio basate sulla base di quella che è la sensazione del momento).
Insomma l’aspetto mentale ha un peso considerevole in questo gioco.
Timothy Gallwey qualche decennio fa scrisse un libro che è diventato un bestseller mondiale dal titolo “The inner game of Tennis” (il gioco interiore del tennis).
Nel libro sostiene che oltre la partita che un giocatore deve disputare in campo, ce n’è un’altra contemporanea che deve disputare nella sua testa.
Ed è così (parola di tennista provetto :D).
Ho preparato una Videolezione Avanzata su COME GESTIRE OGNI FASE DI UN TORNEO!
Clicca qui per scaricarla subito GRATIS.
Perchè non parlo di mindset nel corso VarianzaZERO?
Ma visto che il mindset è così cruciale nella nostra missione di vincere nei tornei e ridurre la varianza, perché non ne parlo nel corso VarianzaZERO?
Risposta: non ne sono in grado.
Io ho un ottimo mindset che mi consente di ottenere risultati più che soddisfacenti, ma non sono in grado di trasferirlo.
O meglio, in parte ci sono delle cose che insegno e che aiutano direttamente il rafforzamento della testa.
Un esempio su tutti: aumentare la conoscenza di una situazione di gioco.
Più conosci i dettagli di una situazione particolare, di una tipologia di spot (e soprattutto se conosci quelle che io chiamo “condizioni di profitto”) e più sviluppi sicurezza nell’affrontarli.
Ma questo è valido a livello estremamente pratico, ed è solo uno degli elementi che può portarti a costruire un mindset di qualità.
Sviluppare una mente potente è un percorso.
Non è come certe cose che puoi imparare dall’oggi al domani. Serve tempo, e serve impegnarsi in una direzione precisa.
Il punto è: qual è quella direzione?
Se si parla di poker ti posso dire per filo e per segno cosa serve per ottenere buoni risultati quando giochi.
Gioco a poker e rifletto sul gioco da molti anni ormai, e posso considerarmi un laureato honoris causa sull’argomento.
Ma a livello mentale no.
Il cervello è qualcosa di complesso e non basta un semplice giocatore di poker per spiegartelo.
Quindi io me ne tiro fuori.
Quindi come puoi, in pratica, allenarti dal punto di vista mentale?
Ci sono due strade.
La prima che hai di fronte è quella che ho percorso io stesso. Impegnati senza seguire delle istruzioni particolari. Fai esperienza, fatti la pellaccia. Tanto ci sbatti la testa finche non diventi resistente a tutto.
Questa era anche l’unica strada che potevi percorrere quando ho iniziato io, ma oggi fortunatamente ce n’è un’altra…ed è accessibilissima a tutti coloro che hanno voglia di impegnarsi e lavorare in una particolare direzione.
Sto parlando di un libro che in realtà è molto di più di quello che sembra.
Un libro che è un vero e proprio corso di formazione (e per quello che costa e le informazioni che contiene aggiungerei che è praticamente regalato).
Sto parlando di “Il Mental Game del Poker” di Jared Tendler, che da un pò di tempo è stato tradotto in italiano da Giada Fang e Marcello Papa.
Son sicuro che ne hai sentito parlare perchè sta avendo un ottimo successo.
Io l’ho letto qualche mese fa.
La premessa del libro era buona: uno psicologo che ha studiato il poker e che parla degli aspetti mentali del gioco.
Anzi uno che questo lo fa di lavoro ed esclusivamente con i pokeristi.
Di psicologi generalisti e presunti mental coach ce ne sono moltissimi, ma nessuno è in grado di aiutare pienamente un giocatore di poker.
Perchè? Perchè come puoi insegnarmi a gestire il tilt se non l’hai mai provato?
Come puoi insegnarmi a gestire le mie emozioni al tavolo se non hai la più pallida idea di quali siano?
Non so tu, ma la mia esperienza quando parlo di poker con gente che non gioca è un continuo sentirmi incompreso.
Ed è normale che sia così perchè chi non vive quotidianamente certe esperienze non può proprio capirle.
Ecco perchè fino ad ora le persone più titolate a parlare di mindset nel poker non erano psicologi, ma giocatori.
Magari giocatori appassionati di queste tematiche, ma sempre giocatori erano.
E il risultato di questo è stato che quasi tutto ciò che è stato prodotto sull’argomento è sostanzialmente: diventa un robot.
Tieni fuori le emozioni, resisti al tilt, devi essere disciplinato, renditi conto dello scenario nel suo complesso.
Si tutto bello, ma come faccio a ignorare uno che mi ha appena sculato? Come faccio a non tiltare quando perdo un flip importante?
O divento un robot insensibile, oppure quando mi capita una bad beat è NORMALE ed UMANO imbestialirsi.
La differenza principale de “Il Mental Game del Poker” sta proprio in questo: parte dal presupposto che il giocatore di poker è una persona, un essere umano, e non una macchina.
E come tale ha delle limitazioni che deve gestire per raggiungere un certo tipo di risultato che è quello di non distruggere il mouse e la tastiera ogni volta che ti scoppiano.
Già solo questo dovrebbe essere sufficiente per spingerti a studiare questo libro.
Ma c’è un altro pezzo di cui voglio parlarti: chi è Jared Tendler, l’autore del libro?
Cosa rende unico l’autore di questo libro?
Come ho già detto, è uno psicologo.
Quindi ha studiato in profondità la disciplina e la conosce ad un livello che un giocatore difficilmente raggiunge.
Ed è anche un conoscitore del poker. Nel senso che si è messo a studiarlo e praticarlo.
Oggi non lo fa per lavoro, ma un pò la sua esperienza diretta, un pò il lavoro costante che fa uno ad uno con i professionisti di tutto il mondo lo rendono estremamente preparato.
E se queste premesse non bastassero: è stato anche un atleta.
Giocava a golf a livello professionistico, e questo non può che completare la sua visione delle cose.
Il poker è anche competizione, e far del poker una professione assomiglia molto più a fare l’atleta professionista che ad un normale lavoro.
Queste tre cose fanno di Jared Tendler e del suo libro uno strumento estremamente interessante ed importante per chiunque voglia migliorare l’aspetto mentale del poker.
Attenzione, magari esiste una metodologia per lavorare sul mindset che sia più efficace di quella descritta nel libro. Ma al momento quella di Jared Tendler è la più specifica, più completa e più approfondita che conosco.
Ecco perchè sponsorizzo con piacere questo libro, ed ecco perchè consiglio a tutti i miei studenti di VarianzaZERO di procurarsene una copia, studiarla e seguire le indicazioni che contiene per lavorare quotidianamente sullo sviluppo del gioco mentale.
Cioè se vai nel corso VarianzaZERO alla sezione mindset c’è proprio la foto del libro di Jared, perchè è quello il testo di riferimento che sto consigliando.
Consiglio che estendo anche a te che stai leggendo questo articolo.
Puoi trovare il libro di Jared Tendler direttamente dal suo sito: http://jaredtendlerpoker.com/il-mental-del-poker/
Mario “kheldar2010” Bucca
Creatore di VarianzaZERO