Negli ultimi giorni si è parlato moltissimo di una mano giocata durante un torneo da 25.000 dollari del Pokerstars Carribean Adventure.
La nostra eroina è Thi Xoa Nguyen, che ha fornito l’occasione ai blog pokeristici di mezzo mondo per scrivere, una volta tanto, articoli non banali, e raccogliere l’attenzione di tantissimi appassionati di texas holdem.
Il motivo?
Un fold che sembra avere dell’incredibile.
A terra c’è KQ9QA.
Nguyen ha AQ e punta, riceve un rilancio all in dal suo avversario, Athanasios Polychronopolous.
Dopo una brevissima riflessione decide di foldare e mostrare le sue carte. L’avversario aveva gli assi.
Fold spettacolare, il miglior fold dell’anno, si è scritto di tutto su questa mano.
Ogni blog o sito di poker ha avuto l’occasione per dire la sua, intervistare campioni, riportare le reazioni dei giocatori.
Tutto molto bello, davvero.
C’è un problema: tutti questi siti fanno più che altro spettacolo, intrattenimento e informazione. Non ti insegnano a giocare a poker.
Confesso che all’inizio non avevo prestato attenzione alla mano incriminata. Non stavo benissimo in quei giorni e avevo altri pensieri in testa.
Poi, però, un ragazzo ha chiesto un parere nel gruppo segreto di VarianzaZERO (Un gruppo segreto riservato agli studenti che seguono il corso VarianzaZERO che trovi www.varianzazero.com).
Ripercorrendo la mano mi sono subito accorto di due cose:
- Il fold è sicuramente stata un’ottima scelta a carte viste, molto difficile da prendere mentre giochi, con la pressione e tutto il resto, ma..
- E’ una scelta non banale e non sempre corretta, ma puoi accorgertene solo se giochi la mano seguendo i criteri che spiego in VarianzaZERO.
- Nessuno ha spiegato come si arriva davvero a pensare di foldare un punto così forte e perché.
Così ho deciso di scrivere questo articolo che stai leggendo dove voglio guidarti passo passo per capire meglio le ragioni dietro il fold, partendo da un’analisi corretta della mano.
Seguimi fino in fondo e attraverso tutti i passaggi. E’ importante.
Ti mostrerò come una scelta apparentemente difficile e impossibile da prendere per la maggior parte dei giocatori sia alla portata di tutti, o almeno di tutti coloro che sanno come muoversi all’interno di una mano di Texas Holdem.
Se sei pronto a capire come affilare ogni tua decisione e moltiplicare le scelte profittevoli che puoi prendere in un torneo, continua a leggere con molta attenzione.
Questa mano è l’esempio perfetto per parlare di un concetto chiave che provo a spiegare da anni:
Il poker non è un gioco di carte, il poker è un gioco di numeri.
Capisci questo, impara ad applicarlo e immediatamente diventi un giocatore migliore del 90% degli iscritti ad un torneo.
Sono serio.
La maggior parte delle persone che giocano a poker non ha letteralmente idea di come si produce una scelta corretta e profittevole.
Gioca coi paraocchi, e l’unica cosa che riesce a vedere è la sua mano di partenza.
Ho gli assi? Gioco tutto.
Ho una mano debole? Foldo.
Già solo con questo il disastro sarebbe servito. Ma il giocatore inesperto che guarda solo le carte riesce a farsi molto più male.
Ho un progetto di colore? Chiamo qualsiasi puntata.
Ho una mano carina? Vediamo almeno il flop.
Il difetto di ragionamento in questi casi è sempre lo stesso:
- Stai giocando le carte;
- Non stai considerando i numeri.
Ripeto: questo singolo concetto è ciò che può fare “clic” nel tuo gioco e permetterti di cambiare per sempre il modo in cui affronti ogni singola mano e ogni singola scelta.
Ma torniamo al fold dell’anno e vediamo com’è andata.
Faccio una breve premessa: ho deciso volontariamente di non considerare degli aspetti della mano.
Potremmo parlare per ore di quello che si potrebbe fare o non fare in ogni strada, ma in questo articolo il mio scopo è quello di accompagnarti verso la comprensione del fold tanto discusso.
Non ragionerò più di tanto su ciò che avrebbe potuto fare ognuno dei giocatori invece di giocare come ha giocato. Farò finta di essere nei panni del bottone e di dover reagire alle azioni del mio avversario.
Per capire la mano dobbiamo prima tracciare il contesto: siamo in un torneo da 25.000€ del PCA, non conosco i giocatori, ma quasi sicuramente sono molto bravi.
Il tipo con gli assi ha un braccialetto Wsop al polso, la nostra eroina sembra essere una professionista capace.
Non conosco il momento esatto del torneo, ma so che siamo a ridosso della bolla. Quanto vicini o lontani non saprei dirtelo. Però i soldi iniziano ad avere un suo peso.
Altra premessa: mi mancano moltissimi dettagli. Gli stack di partenza sono sui 50BB effettivi, ma non so che tipo di storia possano avere avuto al tavolo e fuori.
Questo però è il poker.
Ogni mano è un puzzle in cui ti mancano dei pezzi. La tua abilità è che devi comporlo lo stesso.
Ripercorriamo ciò che so:
La Nguyen ha AQ da bottone, il grande buio ha AA.
Quando ho scritto questo articolo non avevo nemmeno un’idea delle size esatte utilizzate (le ho recuperate solo alla fine per calcolare la scelta migliore).
Quindi da ora in avanti seguiremo l’action passo passo, provando ad entrare nella testa di un professionista che scansiona tutte le informazioni a sua disposizione per capire come condurre la mano.
Aprire AQ da bottone è obbligatorio, così come contro-rilanciare da grande buio. Si possono seguire altre linee? Si, a determinate condizioni, ma non le esploriamo adesso.
Qui c’è la prima scelta vera che il bottone deve compiere: fare solo call o una 4bet rilanciando ulteriormente?
Mettiamo un attimo in pausa la mano. A questo punto dobbiamo chiamare in causa un elemento chiave: i range in gioco.
Non considerare i range in gioco sin da subito è l’errore che porta la maggior parte dei giocatori a fare scelte sballate.
Ricorda questo: se provi a ricostruire i range in gioco quando devi scegliere se chiamare un all in al river, sei fritto.
Il range dell’avversario va monitorato sin dalla prima puntata che fa. Poi rivaluti dopo ogni strada e confermi o smentisci la tua ipotesi, ma non puoi ripercorrere la mano solo quando devi prendere la decisione difficile:
- Non hai tempo per farlo, soprattutto online.
- Sei sotto pressione e ti manca la lucidità necessaria.
In questo caso abbiamo un range di apertura del bottone e un range di 3bet del grande buio.
Anche se non possiamo definirli in modo esatto, possiamo tranquillamente assumere che:
- Il bottone apre un range molto vasto;
- Il grande buio lo sa, e nel suo range di 3bet non ci sono solo mani di valore, ma tante altre con le quali prova a rubare il piatto tutte le volte che trova il bottone con una mano debole.
Forse inserirò nel corso VarianzaZERO una versione dettagliata dell’analisi con tutte le combinazioni in gioco.
In questo momento mi interessa mostrarti il ragionamento dietro e la cosa fondamentale da considerare è che devi attribuire dei range possibili ai giocatori coinvolti, anche se poco precisi.
Non dobbiamo prendere scelte delicate adesso, quindi va bene utilizzare un range impreciso che dettaglieremo nel corso della mano.
Ma devi iniziare a pensarci adesso. Dopo sarà troppo tardi.
Quindi, torniamo alla prima scelta: Call o 4bet?
Sono entrambe delle possibilità, per scegliere bene ci servirebbero delle informazioni più specifiche sui due giocatori e sugli stack coinvolti.
Non le abbiamo e non ci servono.
Voglio mostrarti come si arriva al fold, non ci serve uno studio approfondito della mano in una situazione che probabilmente non giocherai tutti i giorni.
Il call preflop è una scelta abbastanza standard.
Il flop è KQ9, due picche.
Il grande buio ha l’iniziativa e decide di fare check. Molto interessante come opzione. Ci sono alcune informazioni preziose che estrapoliamo da questa decisione.
Il flop è collegato ai range di entrambi i giocatori (vedi che già inizia ad essere utile un’idea di range in gioco?).
Questo porta a pensare che:
- BB non tenterà troppi bluff adesso. Ci sono troppe mani nel range di bottone che non passerebbero e sarebbe come sprecare chips. Potrebbe tuttavia decidere di mantenere un range di bluff in ottica di un gioco bilanciato che non dia riferimenti all’avversario.
- Al contrario, una mano di valore adesso può farsi pagare da tante mani che sono sfavorite, ma che hanno ancora molte carte utili per migliorare tra turn e river e quindi sono disposte a pagare.
- Entrambi sanno benissimo questo, e soprattutto sanno che questo piatto rischia di diventare grosso e compromettere il torneo (hai visto la lezione sui 24 errori dove parlo proprio di queste dinamiche? La trovi qui: www.varianzazero.com/corsoerrori).
BB fa check.
A questo punto possiamo iniziare a restringere il suo range, ma non troppo. Mani come KK, QQ, 99 (soprattutto 99) tende a puntarle. Discorso simile per JT.
Potrebbe puntare anche AA, AK, KQ, K9. Ma potrebbe tranquillamente non farlo. Sapere con che mani punta sarebbe utile se effettivamente avesse deciso di puntare, ma visto che ha fatto check, al momento, non possiamo definire troppo il suo range.
Per ora teniamo a mente tutto, e poi proviamo a definire in modo più preciso mano mano che il gioco si evolve e abbiamo più dettagli.
Il bottone decide di fare check a sua volta.
Piccola nota: giochiamo per 50bb e se abbiamo una mano forte il nostro scopo è di mettere tutte le chips in mezzo. Provare a farlo su questo flop, considerati i range in gioco, potrebbe essere più facile che farlo al turn o al river.
Questo perché sul flop il bottone ha moltissime mani disposte a pagare, tra cui moltissimi progetti.
Ciò non vuol dire che fare check non paghi. Per motivi simili ci sono molte situazioni in cui il bottone decide di puntare, magari proprio col progetto di ingrossare il piatto e finire all in adesso che ha un’alta probabilità di chiudere un punto forte.
In questa situazione gli stack sono superiori ai 40BB, ma fossero stati più piccoli tendo a pensare che l’action al flop sarebbe stata molto diversa.
Il turn è una dama rossa, di quadri. Board: KQ9Q.
A questo punto siamo ad un passo dal capire molte cose.
D’altra parte il turn è un po’ il crocevia di una mano di poker.
E’ in questa strada che la maggior parte delle informazioni che ti servono per decidere come terminare la mano sono a tua disposizione, e puoi prendere una decisione abbastanza precisa.
Il BB decide di fare check di nuovo.
Se avesse puntato avrebbe potuto tranquillamente avere una mano di valore forte che decide di non perdere altro tempo e di non rischiare un altro check dietro.
Oppure restano i bluff. Ce ne sono di mani completamente bianche che possono provare a far funzionare un bluff adesso.
D’altra parte ad una puntata di mezzo piatto basta il 33% di fold per essere profittevole. Nel range di BTN c’è il 33% di mani disposte a foldare adesso?
Non ti do la risposta. Ma presto potrai ragionarci da solo.
Voglio mostrarti invece il punto di vista del bottone che si ritrova praticamente costretto a puntare dopo aver chiuso un tris di dame.
Può trovarsi a gestire due situazioni: call e raise.
Se BB facesse raise potrebbe avere delle mani di valore? Si, ma deciderebbe veramente di arrivare a questo punto per rilanciare KQ o AK?
Ai suoi occhi bottone che punta può avere un range abbastanza variegato, che comprende mani di valore da un lato e bluff dall’altro.
Su questo board le mani non legate alle carte comuni sono praticamente carta straccia e nel range di BB ci sono parecchie combinazioni che potrebbe foldare. E’ anche vero che una parte di queste mani potrebbe decidere di bluffarle al turn.
Per bottone puntare in bluff avrebbe sicuramente il suo perché.
Questo è più o meno il range che mi aspetto di trovare al turn per come è andata la mano fino ad ora:
Ho tolto i punti forti al flop (AA, KK, QQ, 99, AK, KQ) perché non vedo un motivo valido per non puntare su quel flop in un torneo.
Non conosco gli stack, ma puntare al flop è una delle vie più dirette per andare all in e con una mano forte al flop è quasi sempre ciò che vuoi in queste fasi del torneo.
Attenzione: cambia molto se devi giocare la stessa mano nei panni del bottone o del grande buio. Prima ho detto che il grande buio potrebbe fare check anche con mani forti al flop per indurre una puntata dell’avversario. Il bottone ha meno convenienza.
Restano dei punti medi medi con basse speranze (88, A9s, JJ,TT), dei punti forti (AQ, KK, ecc..) e delle mani che non hanno chiuso niente, ma che c’entrano qualcosa col board (AJ, AT).
Queste ultime sono le mani con cui bottone potrebbe bluffare al turn. Non esiste il bluff con 67 off qui.
Viste le tipologie di mano si parla più di un semibluff che di un bluff puro, il che aumenta la probabilità che bottone decida di puntare.
Così come per BB potrebbe aver senso rilanciare una parte di mani spazzatura se pensasse di spingere la sua avversaria al fold abbastanza volte (quante volte? Anche in questo caso basta fare due conti, ma devieremmo troppo dalla storia che ti sto raccontando).
Comunque, per decidere devi avere un’idea abbastanza precisa del range che c’è in gioco in questo momento. Altrimenti non concludi niente.
Riassumendo: un raise di BB dopo la puntata del BTN potrebbe nascondere un bluff o un valore che ha deciso di giocare una linea strana.
Se invece BB optasse per un call, che è la linea più probabile in assoluto, avrebbe sempre una forma di valore. Non sempre forte, ma deve avere un punto chiuso.
E’ chiaro, spero.
Quindi basta puntare, anche perché check dietro non è un’opzione.
Bottone punta, BB fa call.
Ha valore, ma quale?
Intanto siamo arrivati ad un livello di definizione della mano molto alto. Te ne sei accorto?
Siamo partiti da un range che poteva avere tante combinazioni diverse ad uno che ha solo combinazioni di valore.
Adesso, sul board che si presenta al river, dobbiamo solo ragionare su poche tipologie di mani possibili. Non ci sarà mai una mano che non c’entra.
Sembra banale?
Questo farà tutta la differenza del mondo per inquadrare la decisione finale.
Il river è un asso e il board diventa KQ9QA.
Nello specifico è un asso di picche che chiude un possibile colore a picche. Possibile, solo in teoria. Sai perché?
Perché non basta un progetto di colore per fare un call profittevole al turn, quindi gli unici progetti presenti sono: QJ, QT di picche. Due combinazioni. Possiamo aumentarle se pensiamo che nel range di 3bet preflop ci siano dame suited più deboli. Ma al massimo arriviamo a 4 combinazioni.
BB fa un altro check..interessante. Che mani di valore checka tre volte? Pensaci…
Il vero problema dell’asso è che aiuta tantissimo il range di bluff di bottone che era composto praticamente da soli assi.
Ci sono dei kappa che può aver 3bettato preflop e poi giocato in check call tutto il tempo. Mani come K8/KTs, ma dopo l’asso sono carta straccia.
Ha però senso puntarli adesso? Il range del bottone adesso è davvero migliorato, folderebbe un asso appena trovato ad una donkbet?
Poi ci sono i tris e i full che devono scegliere se puntare o fare check. Anche in questo caso la scelta è delicata: l’asso da improvvisamente diverse combo che potrebbero essere disposte a pagare una puntata da sotto. Contemporaneamente da l’opportunità di checkare dietro e chiudere la mano per il bottone.
La scelta qui dipende essenzialmente da quanto ci aspettiamo che il bottone faccia call con un kappa o con un asso. Se ad esempio bottone è uno di quei giocatori scarsi che appena vede l’asso si sente improvvisamente forte e vuole a tutti i costi chiamare, allora puntare per foldare è una via da seguire.
Un giocatore bravo però tende a lasciare meno facilmente le chips al river in una situazione del genere, quindi l’unico vero scopo con le nostri mani forti dovrebbe essere quello di provare ad estrarre il massimo da altre mani forti.
E una mano forte al river punterà. Per cui checkare river ha molto più valore che puntare.
BB fa il terzo check. Il bottone punta e BB va all in quasi subito.
La velocità con cui va all in è un tell? Non proprio, non da solo. Se ha pianificato la mano prima è veloce ad andare all in sia con AA che con K8s.
Prima di arrivare alla conclusione voglio mostrarti un ultimo range: le mani che bottone punta al river.

Sei combinazioni di AQ. Dieci di tris.
Ci può essere di meglio? Si, certo. Ma penso che le mani migliori puntino al flop molto più spesso di quanto non facciano check.
Mettiamo che decida di arrivare al river con alcune combo di AK, KK. In questo momento comunque ci sono sedici combinazioni di punti in teoria foldabili.
Con che range dovrebbe andare all in il grande buio?
Ci sono due tipologie di mani che possono andare all in a questo punto:
- Nut o simili (KK,AA).
- Kappa che trasforma in bluff.
Tutte le altre mani hanno più convenienza a fare call, o eventualmente a puntare per prime al river senza fare check.
L’ultimo dubbio che deve risolvere il bottone è: c’è un range di bluff qui?
Rispondere a questa domanda non è per nulla banale. Per farlo al meglio devi interpretare bene le informazioni che hai.
I numeri dicono che al momento dell’all in Nguyen ha 148000 da mettere per un piatto che è di 376000. Per essere corretto il call deve funzionare il 28% delle volte.
Ci sono 4 combinazioni disponibili di valore: un AA e tre KK.
Il mio avversario ha almeno 2 combo di bluff qui? (Due combinazioni di bluff corrispondono al 33% del suo range, quindi più del 28% che ci serve).
Un giocatore davvero bravo qui può avere un range di bluff, soprattutto nei pressi della bolla di un torneo del genere e se si accorge della situazione particolare che si è creata e che ti ho raccontato in queste pagine.
Un giocatore meno bravo tende a rilanciare solo con il nut.
Quindi, qual è la risposta?
Onestamente non te la so dare. Tendo a pensare che call sia più corretto che fold in questo caso specifico, ma la controprova la conosce solo il BB. Avrebbe davvero fatto all in con una kappa?
Siamo arrivati alla fine.
In realtà potremmo continuare a sviscerare questa mano e parlarne per giorni. Si può discutere sulle size, si può analizzare la mano secondo i criteri della GTO, si può e si deve considerare l’icm.
Però ho già raggiunto lo scopo che mi ero prefisso: mostrarti una mano interpretata sulla base di range e numeri.
Una mano che mostra una piccola parte della stupenda complessità che si nasconde dietro ogni singola mano che compone questo gioco che molti trattano come gioco d’azzardo perché non si accorgono neanche di quanto c’è dietro, di quanto puoi scavare, di quanto puoi affinare ogni singola scelta.
Ti ho parlato per venti pagine di una mano e alla fine non conosco la risposta più corretta tra call e fold.
Pensaci la prossima volta che sei tentato di condannare o osannare un fold, un call, una qualsiasi scelta in una mano complessa.
Chi guarda la mano in modo superficiale è tentato di basarsi su quella che chiamo Forza Assoluta della mano.
BTN ha un punto forte al river, nella scala assoluta. Ha full ed è la terza combo più forte tra quelle possibili.
A noi però interessa la Forza Relativa della mano. Relativa al range che gioca l’avversario e relativa alle condizioni di profitto che ci offre il piatto.
Ragionando su questo piano non avrai sempre a disposizione la scelta perfetta, ma sai nella situazione migliore per indovinarla.
Questa è la direzione in cui devi procedere per giocare un poker di qualità, e ti assicuro che è molto distante da quanto il 90% o più dei giocatori la fuori è in grado di concepire.
Per arrivare ad esprimere questo livello di gioco sottopressione, mentre stai giocando e hai pochi secondi per ogni scelta, c’è una sola strada: studiare il poker e allenarti tantissimo.
L’allenamento è qualcosa che dipende da te, per studiare il poker c’è il corso VarianzaZERO: http://varianzazero.com/corsoerrori/
