
Perché ce l’ho tanto con i coach?
Non ho nulla in particolare contro il coaching in se, e ci tengo a chiarirlo da subito. Però vedo che quando si tocca l’argomento molte persone fanno confusione su quali sono i pezzi veramente importanti che ti servono per crescere come giocatore.
Ci tengo a fare un pò di chiarezza in questo articolo dove ti darò gli elementi di base per comprendere un pò meglio i meccanismi che si nascondo dietro lo sviluppo di un giocatore di poker che poco alla volta migliora le sue abilità fino a poter competere contro i più forti.
Avevo in mente di scrivere qualcosa al riguardo da qualche tempo, esattamente dal momento in cui ho ricevuto questa domanda da una persona che stava valutando l’acquisto di VarianzaZERO:
“Mario, tutti i giocatori che sono diventati forti oggi hanno fatto coaching uno ad uno. Tu invece mi vuoi vendere un corso. Perché dovrei comprare il tuo corso invece di spendere gli stessi soldi per farmi seguire da un coach?”.
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Questa domanda ha molte risposte, ma non voglio utilizzare queste pagine per fare una semplice promozione del mio corso (se vuoi saperne di più puoi leggere questa pagina: www.varianzazero.com).
Voglio invece fare chiarezza su un tema che è quasi sempre mal compreso da chi si avvicina al mondo del coaching, che fa perdere un sacco di tempo e di soldi in percorsi formativi INUTILI alla fine dei quali ti ritrovi scarso come prima (ma più povero).
Prima di continuare, però, ti do la risposta più diretta alla domanda che hai letto prima.
Pronto? Eccotela.
NON E’ VERO che tutti i giocatori forti sono stati seguiti da un coach.
Non faccio nomi perché non mi piace, ma ti chiedo di pensare ai pionieri che 10 anni fa hanno iniziato a giocare a poker online e che in poco tempo hanno raggiunto i vertici di questo gioco, rimanendo tutt’ora dei campioni indiscussi.
Pensi che loro avessero a disposizione un coach che li seguisse in un percorso di crescita?
La risposta è NO. Nella maggior parte dei casi era gente che poteva solo contare su qualche libro e su qualche forum americano.
Qualcuno ha sicuramente studiato con qualche professionista straniero. Vero. Ma quanto era difficile trovare la persona adatta da pagare per delle lezioni (senza contare il fatto che poi dovevi anche parlare inglese bene per capirlo…)?
I primi giocatori si sono formati mettendo assieme:
- Tutte le informazioni che trovavano in giro su internet e sui libri (spesso datati);
- Tanta pratica ai tavoli e adattando da soli le tecniche e le strategie per farle funzionare nel contesto italiano.
- Una tonnellata di errori costosissimi che non potevano evitare e che hanno dovuto subire sulla loro pelle prima di poterli riconoscere ed evitare.
E in qualche modo ce l’hanno fatta ad emergere. Da questo possiamo dire che:
IL COACHING NON E’ INDISPENSABILE SE VUOI DIVENTARE UN FORTE GIOCATORE DI POKER
Sei d’accordo?
Così come 10 anni fa le persone facevano a meno del coaching e trovavano un modo per diventare bravi, anche oggi è possibile fare qualcosa di simile.
Però fa attenzione! Rispetto a 10 anni fa sono cambiate due cose:
- Il field è più duro, i giocatori che affronti oggi sono mediamente più bravi e quindi stare anni e anni a fare prove ed errori per imparare da solo può essere molto costoso. Dieci anni fa ti saresti scontrato contro gente che non conosceva l’abc del gioco, oggi il giocatore più scarso ha comunque delle conoscenze di base che gli impediscono di fare gli errori più elementari.
- Oggi hai a disposizione un database di informazioni che prima non esisteva. Siti, forum, libri. C’è un’infinità di materiale formativo gratis o semi-gratis sul poker che puoi studiare (soprattutto se capisci l’inglese).
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Se vuoi andare completamente da solo hai una possibilità, per me questo è fuor di dubbio.
Solo che è un percorso lento e difficile. E’ come scalare l’Everest a mani nude. Puoi farlo, ma le probabilità di successo non sono a tuo favore…Ti auguro buona fortuna se provi a seguire questa strada.
Ma torniamo alla domanda iniziale: “Tutti i giocatori più forti hanno fatto un percorso di coaching individuale invece di un corso…”
Perché c’è gente che ha questa convinzione in testa?
Te lo spiego subito.
Prima i corsi NON ESISTEVANO
Quando ho iniziato a studiare io il poker non esistevano i corsi e mi sono dovuto affidare al coaching tradizionale per necessità!
E’ diretta conseguenza che se non c’erano i corsi non c’era neanche chi studiava corsi e diventava bravo.
I primi corsi che ricordo sono nati nel 2013/2014, ma fino a VarianzaZERO non c’è mai stato un corso strutturato e progettato per trasferirti un metodo di gioco completo per i tornei di poker.
Dico questo senza timore di essere smentito perché conosco personalmente tutti i corsi che ci sono in giro e perché ho molti allievi che hanno avuto esperienze da dimenticare prima di approdare a VarianzaZERO (puoi leggere le loro testimonianze qui: www.coachingmtt.com/testimonianze).
Chiarito questo punto vorrei parlarti della cosa veramente importante che dovresti conoscere per migliorare il tuo livello di gioco che non è “E’ meglio il coaching o è meglio un corso?”, ma è:
Cosa serve per sviluppare un buon livello di gioco?
Quali sono gli ingredienti che ti permettono di crescere come giocatore di poker?
Sono due:
- Le informazioni;
- L’applicazione.
Non importa quale percorso di studio decidi di seguire per migliorare a poker. Sia che tu decida di studiare da solo, sia che tu prenda un coach, sia che tu segua un corso dovrai SEMPRE utilizzare questi due “ingredienti”.
Le informazioni sono le cose che devi sapere per costruire un gioco vincente, sono la componente teorica che ti permette di riconoscere quando una scelta è positiva o negativa e perché.
Le informazioni da conoscere per raggiungere un buon livello di gioco sono moltissime, e se vorrai sviluppare il tuo gioco dovrai trovare un modo per raccogliere tutte quelle che riuscirai ad utilizzare.
Non importa come lo fai.
Puoi farlo da solo, studiando su internet o sui libri, puoi pagare un coach che ti dice quello che sa, o puoi studiarti un corso, ma da qualche parte devi raccogliere queste informazioni.
L’applicazione è invece l’altra faccia della medaglia, ed è tutto ciò che ti permette di trasferire le informazioni che hai raccolto in azioni concrete che sei in grado di fare quando giochi.
Conoscere il contenuto di 1000 libri di poker e non saper fare una scelta corretta nei 30 secondi a tua disposizione prima che il time Bank vada a zero è INUTILE.
Giocare bene significa compiere scelte corrette DURANTE una partita, con il poco tempo a disposizione e con la pressione addosso.
Se hai letto con attenzione, sopra ho scritto “raccogliere tutte le informazioni che RIUSCIRAI AD UTILIZZARE”.
Riuscire ad utilizzare tante informazioni durante una mano di poker per prendere la scelta migliore possibile è il frutto dell’applicazione.
Applicazione significa pratica, tanta pratica, tanta esperienza accumulata ai tavoli. Ma non è solo accumulare tornei su tornei.
Applicazione significa anche che devi sforzarti in ogni mano di recuperare le informazioni che hai raccolto e cercare di applicarle alla mano che stai giocando.
Devi sempre fare uno sforzo per tradurre quello che sai in quello che fai.
Questa è l’applicazione.
E questo è ciò che fa la differenza tra chi resta un giocatore mediocre e chi sviluppa il suo gioco giorno dopo giorno fino a diventare un campione.
Le informazioni sono fondamentali e se non le hai non cresci. Però oggi tutti hanno la possibilità di recuperare queste informazioni. Basta pagare e hai decine di persone più o meno valide pronte e venderti la propria esperienza.
Poi ci sono molti truffatori, ci sono molte persone in buona fede che non sanno cosa voglia dire insegnare e fanno più danno che altro, ci sono tante cose che sarebbe meglio evitare. Ma non voglio approfondire questo discorso ora.
Le informazioni le puoi comprare, in qualche modo. Quello che non puoi comprare è metterti li ogni giorno a studiare, giocare, analizzare con spirito critico il tuo gioco…e fare tutto questo per tutto il tempo che servirà a migliorare, costruire, fortificare le tue abilità.
E con questo ho finito di rispondere alla domanda da cui siamo partiti.
Non è vero che è indispensabile fare coaching uno ad uno per diventare dei bravi giocatori, e non è neanche vero che il 100% di quelli che si sono fatti seguire da un coach sono poi diventati forti giocatori.
Le uniche persone che sono emerse nel tempo, e che continueranno a farlo negli anni, sono quelle che hanno saputo applicare con costanza nel tempo quanto imparato sui libri, nei corsi, da un coach.
That’s all!
Ti assicuro che ci sono centinaia di persone che hanno speso un sacco di soldi per farsi seguire da un coach e non hanno ottenuto nessun risultato da questo.
Perché poi è mancata l’applicazione.
E attenzione, dico questo senza nessun intento offensivo, accusatorio o critico. E’ che imparare a giocare bene a poker non è banale. Anzi, è molto faticoso e richiede un impegno che molte persone non sono disposte a mettere.
Magari perché non hanno voglia.
Magari perché pensavano fosse più semplice.
Magari perché hanno altro da fare nella vita e non possono mettersi a studiare/praticare quanto serve.
Resta il fatto che la pratica e lo studio sono un pezzo necessario che devi fare tu in prima persona.
Da parte mia io cerco di rendere i materiali didattici che creo quanto più semplici e immediatamente applicabili possibile.
Cerco di migliorare continuamente come spiego le cose per creare un percorso facile da seguire ed applicare.
Il mio intento è portare anche chi ha poco tempo a disposizione per giocare/studiare ad ottenere il miglior salto in avanti col proprio gioco.
E’ proprio una mia fissazione e innovo continuamente il corso in questa direzione (e questo è uno dei motivi per cui VarianzaZERO oggi è una scelta obbligata).
Nonostante ciò sono consapevole che non posso fare tutto il lavoro per te, che posso portarti soltanto fino ad un certo punto dopo il quale la palla passa a te.
E’ tutto e spero che questo articolo ti sia stato utile ad ordinare le tue idee sul mondo del coaching.
Prima di salutarti ti invito a scoprire il corso VarianzaZERO che sempre più persone stanno studiando e applicando (anche contro di te) per migliorare la propria capacità di arrivare in fondo ai tornei e ridurre l’influenza della varianza.
Lo trovi qui:
Mario “Kheldar2010” Bucca