
“E’ profittevole giocare i satelliti o no? E’ chiaro che aumentino la varianza, ma possono consentire di giocare tornei che altrimenti il roll non ci consentirebbe di giocare. E’ una buona soluzione mixarli con altro? Meglio evitarli?”.
Così ho colto la palla al balzo e invece che rispondere in maniera privata nel gruppo, lo faccio in modo pubblico con un nuovo articolo del blog.
Prima di darti la risposta vera e propria voglio però dirti che io per primo ho fatto tantissimi errori nella gestione e nella scelta dei tornei da giocare, quindi ci sono delle cose che ora sostengo che però io per primo non ho rispettato a dovere.
Una di queste è la gestione dei satelliti.
Ricordo ancora quando qualche anno fa vinsi il primo satellite per un torneo dal vivo, era il mini ipt di Sanremo.
Non ricordo esattamente quando è stato, secondo me nel 2011.
All’epoca giocavo da pochi mesi e avevo accumulato due lire di bankroll grazie ad un domenicale fortunato. E chiaramente mi credevo già forte e arrivato.
E’ curioso come il giorno prima non hai i soldi per comprarti il caffè al bar e ti chiedi se e quando arriverai mai a vincere, e poi il giorno dopo, quando vinci per un colpo di fortuna, ti senti quasi arrivato, quasi fossi un campione del mondo. Il campione di sto…, ecco cosa sei.
Dunque avevo vinto sto torneo e grindavo da professionista navigato e ad un certo punto giocai il satellite per il mini ipt di Sanremo che vinsi.
400€ + 200€ di rimborso spese, mi sembra fossero queste le cifre in ballo.
E chiaramente su stars i ticket per i live li puoi trasformare in soldi e metterteli in tasca, quindi ogni volta che vinci ti tocca scegliere.
Cosa fare?
Partire dalla Sicilia, farsi 2 ore di aereo fino a Genova, 1 ora di autobus fino alla stazione e altre tre ore fino a Sanremo per giocare il primo torneo live? Oppure mettere i soldi nel bankroll o comprando del coaching per crescere come giocatore e avere una prospettiva di guadagni più rosea?
Avevo 18 anni e tanta voglia di sedermi al tavolo live per la prima volta.
In realtà avevo già fatto una partita in crociera durante la gita con la scuola, ma un torneo vero mai.
Prenoto per Sanremo e parto. Esco al day 1 e me ne torno a casa. Dura più il viaggio che la mia permanenza a Sanremo.
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Qualche anno dopo mi trovo in una situazione simile.
Sto fuori sede, in un hotel di Torino sperduto in periferia.
E’ domenica, e faccio il professionista da qualche tempo. Quindi mi preparo per la sessione dei domenicali.
Sono in viaggio e non sono tranquillo e beato a casa con il mio fisso e i due monitor, quindi decido di fare una sessione ridotta di una decina di tornei.
Non ho mai estrapolato i risultati delle sessioni in cui gioco pochi tornei, ma quasi sempre sono andate bene. Sarà tutta fortuna? O forse il focus aiuta ad abbattere pesantemente la varianza?
Non voglio dilungarmi su questo.
Dicevo che era domenica e stavo per giocare una sessione di domenicali dall’hotel di Torino.
Apro tutti i major e poi c’era questo satellite per un torneo di Dublino da 1500€ di buy in.
Mi iscrivo al satellite e lo shippo.
Quella sera chiudo la sessione con un bel day 2 all’Eldorado di Lottomatica che vincerò la sera dopo.
Insomma una bella sessione domenicale e una bella iniezione di soldi per il mio bankroll.
A quel punto avevo 11.000€ in più sul conto e 1500€ di ticket per il live di Dublino.
E a Dublino avevo lasciato pure un pezzo di cuore quando passai 3 settimane durante il periodo scolastico. Insomma volevo tornarci e questo torneo era la scusa perfetta.
Però decisi di comportarmi da professionista quale ero ormai da tempo.
E’ vero che avevo vinto bene quella domenica, ma è anche vero che:
– Non vinci ogni sera 12000€, anzi spesso è una lotta continua sul filo del break even per prepararti a vincere bene ogni tanto.
– 1500€ sono tanti soldi
– Non avevo un bankroll per giocare direttamente il torneo, e quindi sarebbe stato uno shot rischioso.
– Tra una cosa e l’altra stare a Dublino 4/5 giorni voleva dire una spesa di almeno 3000€ totali.
Feci cash out e intascai i soldi del biglietto.
Il mio bankroll mi disse grazie e utilizzai quei soldi per giocarli ad un livello più adatto a me, al mio bankroll e alle mie abilità.
I criteri da seguire per giocare i satelliti (che ho imparato a mie spese e che sto per condividere con te gratis).
Perchè ti ho raccontato questi episodi?
Perchè sono un pò il simbolo dell’approccio che puoi avere davanti ad un satellite:
- Puoi fare le cose in modo istintivo, lasciando prendere il sopravvento alle emozioni.
- Oppure puoi ragionare con la testa.
Non ha senso dire che se lasci alle emozioni il controllo del tuo bankroll (quindi dei tuoi soldi) non sarà facile farlo crescere, ne ottenere buoni risultati nel lungo periodo.
L’approccio ai tornei satellite deve essere ragionato, e questi che sto per condividere sono i criteri che ho imparato (a mie spese) ad utilizzare in questi anni di poker.
Giocare i satelliti ha senso o no?
A questa domanda ci sono risposte per due giocatori differenti:
1) Se sei un amatore che considera il poker un hobby
2) Se sei un giocatore che è o vuole diventare un professionista
Nel primo caso la risposta è che ha assolutamente senso giocare un satellite.
Giochi a poker per divertirti. Compatibilmente col fatto che non sputtani tutti i tuoi soldi nel poker e che quindi giochi solo soldi che puoi perdere, giocare i satelliti e partecipare al torneo più grosso può aggiungere solo esperienze positive.
E questo vale sia live che online.
Chiaramente se vinci il satellite per un evento live vivrai un’esperienza completamente più intensa e ricca. Ma anche la prima volta che vinsi un satellite per il Sunday Special mi divertii un sacco a giocarlo.
Giocare per grosse cifre investendo una frazione piccolissima del premio finale è una delle componenti che ci fa amare questo gioco, e in questo senso il satellite ti da la vera opportunità di vivere un sogno.
Il caso emblematico è quello di Chris Moneymaker che vinse il Main Event Wsop dopo aver vinto un satellite da 39$.
Storia bellissima, ma non copiabile dai comuni mortali. Ci vuole un fattore C di proporzioni enormi, e non puoi scegliere di essere fortunato.
Ma questo vale se sei davvero uno che gioca per passione e solo soldi che non modificano l’equilibrio finanziario della sua vita.
Se sei uno che con il suo lavoro guadagna 3000€ al mese e ha la possibilità di farsi un torneo da 500€ a Malta dopo aver vinto un satellite, ci sta che decida di partire e tentare la sorte.
Non avere 500€ in tasca non gli spostano l’equilibrio finanziario.
Senza riesce a mangiare comunque, a guadagnare comunque e a fare tutto quello che gli serve fare.
Quindi parte, si gode l’esperienza e se gli va di culo vince pure.
Se sei una persona che vuole affrontare il poker da professionista (o perchè lo sei, o perchè pianifichi di diventarlo) il discorso cambia. E pure parecchio.
Ricorda sempre che i soldi, il tuo bankroll, sono per un professionista l’equivalente della zappa per il contadino. Assieme alle abilità tecniche, le skill, rappresentano i ferri del mestiere.
E per questo devi considerarli con un’attenzione estrema.
Un guerriero andrebbe in battaglia senza una lama ben affilata? No. E neanche tu dovresti giocare un torneo senza un bankroll adeguato.
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Il professionista come deve affrontare i satelliti?
Come tornei qualunque.
Sono dei tornei con una struttura particolare che possono portargli un ritorno sull’investimento.
Quello che il professionista fa è:
– Valutare se può permettersi di giocare il torneo
– Valutare qual è il roi atteso da quel torneo
– Valutare se ha senso inserirlo nel suo programma di tornei (la schedule)
– FARE CASH OUT, cioè intascarsi, i soldi dell’eventuale vincita.
Non ha MAI senso giocare un torneo satellite per andare a quello successivo. MAI.
Se oggi non puoi giocare il sunday special direttamente c’è un motivo: o ti manca il bankroll, o ti mancano le skill, o entrambi.
Quindi la soluzione non è giocarlo per avere la possibilità di essere fortunato per vincere di più.
Il professionista è tale perchè non può sconfiggere la fortuna con le sue abilità. Non sei professionista se il fatto che guadagni abbastanza col poker dipende dalla fortuna, sei professionista quando guadagni a prescindere dalla fortuna.
E in questo caso per guadagnare di più non tenti di essere più fortunato, ma lavori per costruire più skill e più bankroll per arrivare al livello successivo.
Come?
1) Grindando i tornei del livello a cui giochi e vinci
2) Con il coaching.
Quindi in definitiva non ha nessun senso giocare questo tipo di eventi per tentare la fortuna, perchè tentare la fortuna è un approccio che il professionista dovrebbe escludere all’inizio quando decide di intraprendere questa carriera.
Le persone che decidono di diventare preti fanno il voto di castità.
Tu che decidi di diventare professionista del poker devi fare il voto di rinuncia alla fortuna.
Con questo penso di aver risposto in maniera più che completa alla domanda iniziale.
E non mi sono dilungato solo per allungare il brodo, ma perchè sono convinto che oltre alla risposta secca sia importante comprendere la motivazione profonda che porta alla risposta. E questo non può essere riassunto in due righe.
L’unica eccezione alla regola..
C’è un unico caso in cui son d’accordo sul giocare i satelliti senza fare cash out quando sei professionista, ed è quando hai un bankroll decisamente altissimo in confronto al livello che giochi e che tutti i giorni ti da da mangiare.
Cioè la base deve essere che tu già mangi con il poker e hai un bankroll che se grindi cresce, cioè che ti fa guadagnare mensilmente più di quello che spendi per vivere.
Cosa intendo? Ci metto dei numeri così si capisce:
– Giochi abi 20 con un roi del 30%
– Giochi 500 tornei al mese per uno spending di 10000€.
– Quindi hai un Roi Atteso di 3000€.
– E hai un bankroll di 50000€.
Questo significa che sei in un caso assai simile al professionista di cui ti parlavo sopra che gioca per passione.
A queste condizioni se giochi nei prossimi 12 mesi hai un atteso positivo che probabilmente supera i soldi che spendi per vivere (cioè non penso che ti sputtani 3k€ ogni mese :D).
Quindi in questi casi di fatto puoi decidere di giocare un torneo a cui ti sei qualificato da satellite e tentare la fortuna.
Ma lo fai solo dopo:
– Aver accumulato un bankroll solido per il livello che giochi
– Aver sviluppato skill importanti che ti permettono di tenere un Roi che ti fa campare con tranquillità
In questo caso puoi decidere di giocare qualche satellite per tentare lo shot importante (intendo in un torneo di 500/1000€, non che vai e ti giochi il main wsop da 10k€).
In tutti gli altri casi no.
E c’è un motivo anche per questo: se perdi i soldi del buy in e della trasferta perdi una cifra che tutto sommato puoi recuperare in un mese di lavoro, e se la perdi il tuo stile di vita e il tuo equilibrio finanziario non sono influenzati.
Quindi per un professionista ha molto senso, quando si presenta l’opportunità, tentare di far valere le sue abilità superiori in un torneo facile (dal vivo i tornei sono facili) dove può esprimere un ottimo livello di gioco.
Ma non puoi fare questo lavoro quando hai un bankroll striminzito.
La strada da percorrere è questa:
1) Costruisci un bankroll di partenza e le skill di partenza per battere i livelli più bassi.
2) Ti fai le ossa e batti livello dopo livello fino ad arrivare ad un bankroll e un livello di skill che ti fanno guadagnare bene.
3) Aumenti a dismisura il tuo bankroll e perfezioni le tue skill.
4) Hai un bankroll abbastanza grande che ti apre diverse opportunità oltre il grinding.
E per passare da punto 1 a punto 4 magari servono un paio d’anni impegnativi.
Ce la farai? Dipende da te.
Dalla mia, io ti metto a disposizione il corso sui tornei più adatto per chi vuole imparare a giocare un ottimo poker negli mtt e contenere lo strapotere della varianza, anche nel breve periodo. Corso che sta aiutando tanti appassionati e aspiranti professionisti ad acquisire strumenti fondamentali per approcciare il poker da torneo.
Ovviamente parlo del corso VarianzaZERO che trovi qui: http://varianzazero.com/