Quando analizzo un torneo misuro il numero di errori rilevati sul numero di mani totali. Questo dato mi dice come funziona il tuo poker al netto della fortuna.
Ci sono tre scenari possibili:
SCENARIO 1: Coefficiente Shippo minore del 10%.
Racconta un poker che viaggia verso i tavoli finali, tipicamente è sul 7%-8%. In questi casi il mio lavoro è di aiutarti a sfruttare meglio il tuo poker per trasformare i dodicesimi posti in primo, secondo e terzo.
SCENARIO 2: Coefficiente Shippo tra 10% e 15%.
Racconta un poker che non arriva naturalmente ai tavoli finali perché distrugge troppo spesso lo stack e non lo costruisce nelle opportunità naturali di un torneo. Il mio lavoro diventa quello di correggere la rotta.
SCENARIO 3: Coefficiente Shippo superiore al 20%.
In questo caso o sei in tilt o stai giocando un poker esagerato che pretende di vincere oltre i confini del profitto che può raccogliere una mano (tradotto: giochi mani deboli e cerchi fortuna). In questo caso dobbiamo capire perché non controlli il tuo gioco.
La teoria è semplice. Riconosci il valore di ogni scelta al tavolo, mantieni le decisioni che ti avvicinano ai tavoli finali, taglia via quelle che ti portano verso chips spazzatura ed un abuso di fortuna.
Come si fa? Combinando tre elementi:
1. I soldi nei tornei stanno in due posti: uno oggettivo (dipende dalla struttura dei premi) e uno soggettivo (dipende dal tuo livello tecnico). Il tuo primo compito è orientare il tuo poker ad ENTRAMBE le direzioni.
2. Devi creare una struttura completa per il tuo gioco. Nei tornei una sola mano brucia ore spese a giocare un poker perfetto. Puoi essere sfortunato ma non puoi avere il dubbio di una scelta sbagliata.
3. Viviamo nell’era dei solver: ogni decisione nasce dai numeri, non dalle sensazioni...Il terzo ingrediente è una tecnica che sfrutta i numeri nascosti del poker moderno e controlla ogni investimento di chips.
Mi chiamo Mario Bucca, conosciuto ai tavoli come Kheldar2010 e la mia carriera nel poker vive tre dimensioni distinte che si intrecciano: